PINTURAS
Roberto Ottaviano soprano & alto sax
Nando Di Modugno chitarre acustiche ed elettriche
Giorgio Vendola contrabbasso
Pippo D’Ambrosio batteria
e
Médéric Collignon cornetta, flicorno, voce, elettronica
Nodi che vengono al pettine, nodi da sciogliere, intrecci che tengono legate intere generazioni a feticci culturali che ne illuminano la strada, nodi come metafore di un patto, della promessa di un obiettivo da raggiungere.
Pinturas incontra una delle più interessanti personalità musicali francesi della nouvelle vague, Médéric Collignon, ed un nuovo nodo si intreccia.
Pinturas in questi anni ha mostrato una solida progettualità e l’affermazione di un disegno identitario forte nella ricerca delle musiche del mondo tra articolazioni ritmiche e fascino melodico in grado di evocare l’antico proiettandosi nel futuro. Attraverso questa alleanza e condivisione, la band ha portato un Sound originale a rappresentare la terra in cui vive ed opera, la Puglia, senza calligrafismi ed i clichè caratteristici del Sud, ma anzi a cogliere il senso di modernità pur nella consapevolezza di appartenenza.
Collignon, tanto nei suoi progetti così come nelle collaborazioni con Portal e Sclavis, ha generato una lucida follia strumentale ed interpretativa, raccogliendo così i frutti migliori del coraggio e della trasgressione tipiche della cultura francese, meritando ampiamente l’appellativo di énfant terrible.
Cosicchè questi due percorsi si incontrano per annodare un sodalizio e al contempo per sciogliere una riserva trattenuta ciascuno nei propri ambiti, un antico amore sul quale sono basate parte delle fondamenta delle reciproche personalità: la potenza del Rock degli anni ’70.
Già di recente Collignon ha reso omaggio all’universo musicale dei King Crimson con una formazione che include una intera sezione archi, tuttavia Ottaviano, autore delle musiche per questo progetto originale, non intende operare una mera riproposizione né tantomeno una qualche forma di arrangiamento di brani legati a quella straordinaria e creativa stagione musicale.
L’idea di NOEUDS – NODI è invece quella di recuperare la potenza di impatto e la forza a tratti “barbarica” di quella atmosfera, recuperandone tutta l’urgenza espressiva che oggi sembra un po’ dispersa in favore di una musica eccessivamente melensa, tranquillizzante, leggera. I contrappunti fiatistici della front-line vengono costantemente sorretti e arabescati dalle chitarre di Di Modugno, mentre la ritmica del contrabbasso di Vendola e delle percussioni di D’Ambrosio, pompano senza sosta una idea di groove che può abbracciare infiniti contesti. Insomma quello che Charles Mingus avrebbe chiamato “Fight Song”.


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